Sostenibilità
16/11/2023
La 19^ Convention di iDEE, il potere “possibile” delle donne

Convention idee - presidenti/direttori

“Potere” inteso non come sostantivo ma come “verbo”, quello del fare, del fare ancora meglio. Uno strumento e non un fine, per generale valore economico e umano. Quel potere che oggi, in alcuni casi, è ancora impossibile per le donne e che, altre volte, anche quando viene raggiunto diventa “insostenibile”.

E’ stato questo il tema al centro della 19° Convention di iDEE, l’Associazione delle donne del Credito Cooperativo che si è tenuta il 28 ottobre presso la Sala Thierry Salom dell’Arena del Sole a Bologna.

“Potere” inteso non come concetto statico, dunque, ma declinato secondo le infinite possibilità e opportunità di una leadership femminile. Per scoprire quali sono, o possono essere, le caratteristiche di ruoli di potere e responsabilità ricoperti da donne, in ambiti diversi.

Per definire nuovi modelli replicabili sia da uomini, sia da donne. E, come ha ricordato la Presidente di iDEE, Teresa Fiordelisi, in foto, “per indagare le ragioni profonde del “potere”, per comprendere perché accade sempre più spesso che le donne che arrivano a esercitarlo si allontanino da esso, lo cedano e preferiscano non assumerlo”.

Convention idee - Teresa Fiordelisi

GLI ULTIMI DATI SULLA PARITA’ DI GENERE

Un tema come questo risulta particolarmente attuale anche alla luce delle ultime ricerche delle Nazioni Unite, sugli stereotipi di genere a livello internazionale, pubblicate a giugno 2023 .

Lo studio indaga la diffusione degli stereotipi di genere su scala mondiale, attraverso l’analisi di 54 Paesi, partendo dal presupposto che senza il superamento di bias (distorsioni) cognitivi e stereotipi di genere non si può raggiungere una piena parità di genere – obiettivo comunque sempre più lontano e non più raggiungibile entro il 2030, contrariamente a quanto previsto dal Goal 5 dell’Agenda 2030.

  • Il 57% delle donne e il 65% degli uomini nutre bias di natura politica, ad esempio, se è giusto o meno che le donne si dedichino alla carriera politica, se siano portate o meno a governare.
  • Solo il 27% degli intervistati ha risposto che per la democrazia è fondamentale che le donne abbiano i medesimi diritti degli uomini.
  • Il 49% ha dichiarato che gli uomini sono leader migliori delle donne.
  • ll 54% delle donne e il 64% degli uomini ha bias di natura economica: il 43% di loro pensa che gli uomini sappiano fare business meglio delle donne e il 46% che sia più importante per un uomo trovare lavoro rispetto a una donna.
  • Per quanto riguarda l’Italia, il 61,58% degli italiani ha pregiudizi di genere verso le donne: per il 65,39 % degli uomini e il 57,95% delle donne.

“E’ ancora più evidente – ha detto la Presidente Fiordelisi – quanto dobbiamo continuare a investire nella diffusione di una cultura molto più consapevole, in primis degli stereotipi che condizionano il nostro modo di vedere la realtà, per cui il binomio “donne e potere” risulta forzato e innaturale. Inoltre, occorre consapevolezza del valore che si può generare per l’intera società, davanti a un maggiore coinvolgimento delle donne nelle posizioni apicali, nei ruoli decisionali”.

La soluzione per superare gli stereotipi di genere, ha sottolineato il Presidente Onorario di iDEE, Alessandro Azzi, è “quella dell’alleanza, dell’osmosi, della ricerca di creare occasioni affinché venga riconosciuto il merito a prescindere dal genere. Il potere è un fenomeno umano che riguarda sempre le relazioni tra persone e che prevede e genera una forma sempre variabile di interdipendenza. Ed è costituito anche da una forma di energia in grado di orientare modellare, far cambiare le cose, nella realtà. E’ uno strumento che si può utilizzare per ottenere questo o quel fine”.

Ecco perché quando parliamo di “buon potere” non possiamo che “prender in considerazione quello che si mette al servizio del prossimo, della comunità e dei territori. Prendersi cura, dunque, mettersi al servizio: questo è l’approccio che deve guidare i nostri passi per riconoscere e valorizzare quelle componenti e sensibilità oggi non ancora pienamente implementate, che possono fare la differenza. Solo così diventa sostenibile, sostiene e supporta, diventa ricevibile e condivisibile da chi lo esercita e da chi ne deve tener conto”. Un ruolo fondamentale è giocato dall’educazione: “le BCC devono essere agenti educativi, non devono solo formare ma accompagnare, guidare e condurre. Devono educare”.

LA LEADERSHIP FEMMINILE NEL CREDITO COOPERATIVO

Nel 2022, secondo i dati dell’ultimo Bilancio di Coerenza del Credito Cooperativo, la quota delle donne negli organi di governo delle BCC è pari al 22% (in aumento del 24% rispetto al 2021). Circa il 45% svolge l’incarico di amministratrice. Le donne rappresentano il 41% del totale dei dipendenti BCC.

Convention idee - presidenti/direttori

Il Gruppo Bancario ICCREA, ha spiegato Mauro Pastore, Direttore Generale BCC Banca Iccrea, “sta portando avanti – anche grazie alla collaborazione con iDEE – diversi percorsi per la parità di genere, lavorando molto per una governance nuova e plurale”. C’è però bisogno di fare qualcosa di più “pensando alle nuove generazioni, cambiando il valore che attribuiamo alle esperienze vissute: ovvero guardare ad un nuovo modello di leadership in cui l’esercizio del potere è svincolato dalle categorie del passato ma sia capace di rispondere alla complessità in modo plurale, inclusivo e consapevole”.

Donne e leadership, ha spiegato a sua volta Herbert Von Leon, Presidente Federazione Cooperative Raiffeisen, “sono due concetti imprescindibili”. “Nelle Casse Raiffeisen, la quota femminile è aumentata costantemente negli anni, passando dal 9% del 2013 al 30% del 2023. Come Federazione abbiamo introdotto un vademecum sulla scrittura inclusiva per promuovere l’inclusione all’interno di testi e modulistica. Il principio di uguaglianza è nel DNA delle cooperative, per questo è nostro dovere riconoscere tutti i generi e renderli più visibili”.

Il Credito Cooperativo sta lavorando molto su questi temi, come ha confermato Enrica Cavalli, Vicepresidente Cassa Centrale Banca. “Il nostro Gruppo – con quasi 12 mila collaboratori – sta assistendo ad una crescita continua del contributo femminile e stiamo lavorando per far sì che il gap si riduca maggiormente anche nelle posizioni apicali, creando vari percorsi formativi dedicati proprio alla leadership femminile. C’è molta strada ancora da fare, ma ritengo che il Credito Cooperativo sia presente e dia il massimo per andare avanti”.

Un aspetto questo fondamentale per Mauro Fabbretti, Presidente Federazione Emilia-Romagna BCC che ha voluto ricordare le attività della Federazione in termini di parità di genere, specificando che “la valorizzazione del protagonismo femminile è essenziale per il futuro”.

“Momenti di confronto come quello di oggi – ha spiegato a sua volta Augusto dell’Erba, Presidente Federcasse – sono essenziali perché generano sapere. E per il Credito Cooperativo è fondamentale poter trasferire il proprio patrimonio culturale, partendo dai concetti di mutualità cooperativa e di comunità. Valori fondanti della cooperazione di credito e dell’impresa cooperativa riconosciuti dall’articolo 45 della Costituzione. Parlando di quote rosa, dell’Erba ha auspicato che “il concetto di parità di genere entri nella nostra quotidianità, nella nostra normalità, senza la necessità di essere protetto da una normativa”.

IL POTERE IMPOSSIBILE

Ma il potere purtroppo, in alcune parti del mondo, per le donne sembra davvero “impossibile”. Alla convention, hanno portato la loro testimonianza, su questo, Lucia Capuzzi,inviata redazione esteri del quotidiano Avvenire (inviata redazione esteri) e Pegah Moshir Pour, iraniana, attivista per i diritti umani e digitali.

“Ci sono luoghi del mondo – ha raccontato Capuzzi – in cui manca la possibilità di arrivare ad esercitare il potere. Entrando nel merito di quanto accade in Afghanistan (situazione oggetto di approfondite inchieste della giornalista) mancano le libertà fondamentali e soprattutto il diritto all’istruzione. Le donne cercano di afferrare ogni minimo spazio per attuare forme di resistenza creativa, non violenta ma potente”.

Mentre Pegah Moshir Pour (foto in basso) a cui è stato assegnato il Premio TraguardIdee 2023, ha raccontato quanto sta accadendo in Iran dove le donne continuano ad essere considerate “merce di scambio e propaganda, minimizzando il loro essere”.

Convention idee - Moshir Pour

Eppure, un messaggio di speranza: “C’è grande consapevolezza, in tutto il mondo da parte di donne e di uomini che siamo (almeno numericamente) pari e mi piace interpretare la parola potere non come sostantivo ma come verbo, perché insieme possiamo unire le competenze e le capacità per creare un mondo in cui vi sia benessere e pace per tutti”.

“LIBERIAMO” IL POTERE

Spesso, però, la prima vittima dei pregiudizi sul potere è proprio il potere. Lo ha spiegato bene Alice Siracusano, Ceo di Luz (agenzia fotografica già nota come “Grazia Neri”), in dialogo con la Segretaria Generale di iDEE Sara Reggio (foto sotto). “Alcune volte – ha detto – riusciamo a concepire il nostro potere solo all’interno di alcuni schemi e così lo ingabbiamo senza vederne il reale potenziale. Ad esempio, il genere influenza la nostra concezione di potere e i nostri pregiudizi a proposito di come lo dovremmo vivere”.

Convention Idee - relatrici

“Affinché cambi il modo di vedere il potere, è importante che non solo il singolo ma tutto il sistema di relazioni che avvengono all’interno di un gruppo – ad esempio di lavoro – abbracci questa nuova concezione”.

POTERE COME POSSIBILITA’, MA ANCHE ALLEANZA

Ma come combattiamo gli stereotipi di genere? Ha provato a spiegarlo Riccarda Zezza, CEO Lifeed (foto sotto). Nel 2014 ha creato Maam, “maternity as a master”, un programma che aiuta a sfruttare in ambito lavorativo tutte quelle capacità maturate quasi inconsapevolmente nella pratica quotidiana, specie con la nascita di un figlio, che si rivelano poi indispensabili anche nel lavoro: le cosiddette “soft skills”. L’idea è quella di combattere lo stereotipo secondo cui carriera e vita privata risultano spesso in concorrenza tra loro e mostrare come l’energia spesa in ambito familiare permetta invece lo sviluppo di competenze chiave anche in ambito professionale.

Convention Idee - Riccarda Zezza

“Dobbiamo superare – ha detto – il bias cognitivo per cui la scelta più facile sembra la decisione giusta. Infatti, ci stiamo impegnando molto, per “un’alleanza” fra maschile e femminile, non una contrapposizione. Non si tratta di aiutare le donne, si tratta di cambiare una visione con l’aiuto delle donne”.

Per rivedere l'evento del 28 ottobre 2023:

Mattina (collegamento youtube)

Pomeriggio (collegamento youtube)

Fonte: Federcasse