La struttura del Credito Cooperativo |
I Gruppi Bancari |
Radici remote |
Localismo e Mutualità |
La Carta dei Valori |
La Carta della Coesione |
La Carta della Finanza |
Il Credito Cooperativo è una componente originale dell’industria bancaria italiana rappresentata dalle 238 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen (BCC)
Con il termine “Credito Cooperativo” si intende il sistema organizzativo e valoriale relativo ad una componente originale dell’industria bancaria italiana, quella rappresentata dalle 238 Banche di Credito Cooperativo (BCC), Casse Rurali e Casse Raiffeisen (Alto Adige), capillarmente diffuse su tutto il territorio italiano da oltre 135 anni (la prima Cassa Rurale fu fondata in Italia nel 1883 a Loreggia, vicino Padova, da Leone Wollemborg).
Le BCC, come si definiscono sinteticamente, sono banche locali, cooperative, mutualistiche.
Banche locali: operano in un territorio definito (zona di operatività) al servizio esclusivo delle comunità di cui sono, attraverso i soci, una espressione diretta.
Banche cooperative: hanno la forma giuridica di società cooperative a mutualità prevalente (ex Art. 45 della Costituzione). Ciò significa che sono costituite da soci, persone fisiche o giuridiche, espressione delle comunità locali di riferimento. Nelle BCC vigono le regole di base delle cooperative, tra cui il principio del voto capitario (una testa un voto) e criteri particolari di destinazione degli utili (per le BCC almeno il 70 per cento a riserva).
Banche mutualistiche: in quanto erogano il credito prevalentemente nei confronti dei soci (principio della mutualità prevalente). Promuovendo, in questo senso, la crescita e lo sviluppo sociale ed economico delle realtà locali, così come espressamente indicato nell’articolo 2 dei loro Statuti.
(dati a settembre 2022)
Gli impieghi delle BCC rappresentano:
Sotto il profilo delle tipologie di imprese:
Fonte: sito Federcasse