Le origini

La storia e l’organizzazione del CREDITO COOPERATIVO italiano: solidarietà ed efficienza in banca

Conosciute fin dai primi anni del ´900 come Casse Rurali ed Artigiane, le Banche di Credito Cooperativo, così ribattezzate dalla legge bancaria del 1993, sono moderne ed efficienti aziende bancarie amministrate secondo i principi della solidarietà cooperativa e specializzate nella promozione finanziaria dell´economia locale.

Leone Wollemborg, fondatore prima Cassa Rurale

Foto: Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale italiana a Loreggia, vicino Padova, nel 1883

Il risparmio raccolto da ogni Banca di Credito Cooperativo viene infatti destinato in buona parte a sostenere l´imprenditoria locale, formando così un circolo virtuoso che crea benessere. Ciascuna di queste Banche, sono circa 250 con oltre 4.200 sportelli (pari al 17,8% del sistema bancario) in tutta Italia e 13 con 300 sportelli in Toscana, ha una zona operativa circoscritta ai comuni in cui è insediata ed a quelli confinanti.

Gli sportelli delle BCC sono diffusi in 102 province e 2.610 comuni del territorio italiano. A gennaio 2021 le BCC-CR rappresentavano ancora l’unica presenza bancaria in 655 Comuni italiani, mentre in altrettanti comuni avevano un solo concorrente. Date le contenute dimensioni aziendali, ogni Banca di Credito Cooperativo è estremamente agile dal punto di vista operativo e veloce nel concedere il credito. Essendo società cooperative, le BCC non possono avere fini di speculazione privata. Gli utili di bilancio vanno infatti ad alimentare in grandissima percentuale il patrimonio della Banca che è comunque indivisibile e che per statuto, anche in caso di scioglimento della società, viene destinato al Fondo nazionale per lo sviluppo della cooperazione previsto dalla legge. I soci di ogni BCC, tutti residenti nella zona di competenza della Banca, hanno tra loro uguali diritti, a prescindere dal numero di quote del capitale sociale posseduto da ciascuno. Infatti, nelle delibere assembleari, vale il principio del voto capitario ("una testa un voto").

Le Banche di Credito Cooperativo tutelano la loro efficienza grazie ai loro organismi nazionali e regionali di categoria per quanto riguarda gli aspetti associativi di rappresentanza e di assistenza tecnica e attraverso i gruppi bancari cooperativi a cui appartengono per quanto riguarda gli aspetti di impresa. Abbiamo così a livello nazionale, la Federazione Italiana Banche di Credito Cooperativo (Federcasse) (www.creditocooperativo.it) che associa le Federazioni regionali di categoria, come la Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, a cui aderiscono le singole Banche di Credito Cooperativo.

La nascita della Federazione

Il Credito Cooperativo, in Toscana, ha un cuore antico. Dopo le prime Casse rurali nate a cavallo tra la fine dell´ottocento ed i primi anni del novecento, il 24 giugno 1918, a Firenze, gli esponenti di 16 Casse rurali costituirono la Federazione Interdiocesana delle Casse Rurali e delle Casse Operaie Cattoliche. Fin dal 1909, tuttavia, era già attiva la Federazione pistoiese, ed analoghe strutture esistevano ad Arezzo e a Siena. Nel 1930, la liquidazione della Federazione pistoiese fece sì che la Federazione fiorentina diventasse il reale riferimento regionale dell´associazionismo di categoria. A Mons. Orazio Ceccarelli, grande animatore delle Casse rurali pistoiesi e per alcuni anni presidente della Federazione interdiocesana, successe nel 1928 il prof. Mario Marsili Libelli che fu così il primo presidente regionale del Movimento del Credito Cooperativo. Affiancato dal direttore della Federazione Pietro Fabbri, Marsili Libelli rimase al suo posto anche quando il fascismo sostituì la Federazione interdiocesana con gli Enti di Zona, emanazioni territoriali dell´Ente Nazionale delle Casse Rurali ed Artigiane ed Enti Ausiliari. Nel dopoguerra, il Movimento regionale, ancora sotto la guida di Marsili Libelli e di Fabbri, visse una nuova stagione di intenso impegno, da un lato per assistere le Casse rurali ed artigiane nell´avvio di una fase di assestamento e di crescita sempre più decisa, dall´altro per far sì che gli organismi regionali e nazionali di categoria tornassero effettivamente e giuridicamente all´originaria forma cooperativa.

Il 13 luglio del 1959 rinasceva così la Federazione regionale, con la denominazione di Federazione Toscana delle Casse Rurali ed Artigiane che sarebbe divenuta poi, il 4 dicembre 1993, l'odierna Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo.

Sede Federazione Toscana BCC

Foto: Sede Federazione Toscana BCC, a Ponte a Ema - Bagno a Ripoli (FI)