Sostenibilità
06/12/2023
Welfare di territorio. Focus sulle “mutue” promosse dalle BCC

“M” come mutualità. “M” come mutue. Se c’è un settore in cui le banche e le casse rurali del Credito Cooperativo esprimono a chiare lettere il loro carattere mutualistico – ovvero di organizzazioni che perseguono prevalentemente il vantaggio dei soci, offrendo credito e servizi a condizioni di miglior favore nei territori stessi in cui sono radicate -, allora questo settore è quello delle Associazioni mutualistiche.

Tre generazioni

Sul nuovo numero della rivista mensile Credito Cooperativo, l’approfondimento dedicato proprio alla scoperta delle mutue delle BCC, artefici di un modello alternativo di welfare.

“Un’idea pluricentenaria di tutela e assistenza – si legge – che ha mostrato tutta la sua contemporaneità nel fronteggiare l’emergenza sanitaria degli ultimi anni e, più in generale, nell’offrire un modello alternativo e all’avanguardia di welfare del ben-essere e del ben-vivere“.

FACCIAMO UN PÒ DI STORIA: DA DOVE NASCONO LE MUTUE

Una mutua è un’organizzazione di “aiuto reciproco” fra persone. Eredi delle antiche società di mutuo soccorso, regolate da una legge del 1886, le casse mutue forniscono servizi ai propri associati – soci e clienti del Credito Cooperativo – dietro il pagamento di una quota annuale di importo contenuto.

In origine – nella società contadina di fine ‘800 – le società di mutuo soccorso intervenivano per risarcire il socio che si ammalava, oppure i suoi familiari in caso di morte; o ancora quando, a causa di una calamità naturale, l’associato perdeva il bestiame o il raccolto.

Le mutue oggi sono attive innanzitutto nel settore sanitario, dove offrono una vasta gamma di servizi, dagli sconti sulle prestazioni mediche e gli screening di salute presso centri convenzionati al rimborso di visite specialistiche, ricoveri e day hospital, sia in strutture pubbliche che private, acquisto di farmaci e apparecchiature mediche, trasporti sanitari, per il socio così come per i suoi familiari.

Ma l’intervento delle mutue non si limita all’assistenza sanitaria. A mano a mano che lo Stato ha ristretto il proprio campo di intervento nel sociale a causa dei lacci sempre più stringenti delle finanze pubbliche, le mutue hanno invece guadagnato terreno coprendo i vuoti con iniziative e sostegni in ambito culturale, educativo, formativo, ricreativo, previdenziale.

Si va dal sostegno economico alle nascite, alla promozione di forme di previdenza integrativa per rinforzare la pensione; dal finanziamento del materiale scolastico per i figli a quello di corsi di formazione e riqualificazione professionale degli adulti; dalle convenzioni per viaggi ed escursioni a sconti per visite nei musei o per spettacoli teatrali.

PER UN WELFARE DI COMUNITÀ

Negli ultimi anni è fortemente aumentato il numero delle Associazioni mutualistiche sanitarie e socio assistenziali promosse dalle BCC e dalle Casse Rurali. Le BCC, attraverso le mutue di comunità, supportano i propri territori con servizi di welfare a 360 gradi incentrati sui bisogni delle persone (assistenza sanitaria, assistenza sociale alla famiglia, attività culturali/formative, attività ricreative).

Ecco allora sconti sulle prestazioni mediche e rimborsi sulle visite e sulle terapie. Vengono coperte le spese di degenza in caso di ricovero e vengono proposti esami, check up e screening – spesso gratuiti – presso centri medici convenzionati.

L’impegno delle Associazioni mutualistiche si sviluppa anche attraverso donazioni per l’acquisto di attrezzature alle aziende ospedaliere locali e con incontri divulgativi incentrati sul benessere e la salute e con campagne di prevenzione sanitaria.

A partire dal 2018, la forte azione di promozione del progetto mutualistico promosso dalla rete COMIPA ha avuto un’importante svolta con la costituzione delle mutue sostenute dalle Federazioni Locali delle BCC.

In particolare, il primo progetto in ordine temporale è quello della Federazione Toscana BCC. Nel 2018, in partnership con il COMIPA e con il coinvolgimento di Fondosviluppo, la Federazione ha promosso la costituzione di una mutua da parte di ciascuna banca presente sul territorio regionale con il progetto “Una Banca, Una Mutua”.

Logo 'una banca una mutua'

A seguire, l’esempio della Federazione Lombarda che nel 2019 ha promosso un’iniziativa analoga fra le BCC della Regione Lombardia denominato “Mutue di Comunità”. Altri “cantieri di mutualità” sono stati poi inaugurati e successivamente sviluppati, con il supporto anche di Federcasse, dalla Federazione Puglia e Basilicata delle BCC con il progetto di mutualità associativa; dalla Federazione Marchigiana con il progetto Cassa mutua e welfare; dalla Federazione Lazio Umbria Sardegna (Federlus); dalla Federazione Veneta nell’ambito di un più ampio progetto di welfare territoriale; dalla Federazione del Nord Est; dalla Federazione Abruzzo e Molise BCC per la creazione di una rete di Mutue o convenzioni con Società di Mutuo Soccorso e, infine, dalla Federazione Siciliana BCC.

IL RUOLO DEL COMIPA, CONSORZIO DEGLI ENTI MUTUALISTICI

Da oltre 30 anni il COMIPA (Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza) sostiene lo sviluppo della mutualità nel movimento cooperativo e oggi, in particolare, nel Credito Cooperativo. Oggi, sono circa 134 mila le persone assistite dalle mutue aderenti al Consorzio e, grazie alla collaborazione con Federcasse, socio del Consorzio, le Federazioni regionali delle BCC, le banche e casse rurali, il COMIPA sostiene una rete di strutture, servizi e progetti radicati in tutto il territorio nazionale.

Presidente Comipa - Donato Pomaro

“Sicuramente – spiega sulle pagine della rivista Donato Pomaro, presidente del COMIPA (in foto) -, fra gli obiettivi raggiunti c’è quello di aver dato piena attuazione alle previsioni dell’art.2 dello Statuto tipo delle BCC, che vuole la Banca di Credito Cooperativo attivamente impegnata nel miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei soci e delle comunità locali. In questa direzione le mutue possono essere considerate il “braccio operativo” della Banca di Credito Cooperativo nell’intervento sociale a favore dei territori”.

“Il COMIPA – aggiunge Pomaro – accompagna le mutue associate negli adeguamenti alla nuova disciplina, orienta e supporta le BCC che intendono costituire un’associazione, fornendo la consulenza specialistica necessaria per meglio comprendere ed applicare la nuova, complessa normativa. Questo offre il vantaggio alle banche aderenti di sfruttare economie di scala e un modello efficiente e poco costoso”.

Il presidente spiega che “l’analogia tra “mutua” e “polizza assicurativa” rischia di essere fuorviante. È vero che entrambe, ad esempio, consentono al beneficiario il ristoro dalle spese mediche sostenute, ma i costi di adesione alla mutua sono decisamente inferiori rispetto a un premio assicurativo. Il modello proposto dal COMIPA consente però di estendere le prestazioni garantite dalla mutua a piani di assistenza sanitaria integrativa, eguagliando così i livelli di prestazioni offerte da una polizza assicurativa”.

Per la rete COMIPA, in buona sostanza, il welfare è da sempre qualcosa di più della sanità. “È piuttosto mettere al centro la persona – spiega Pomaro -, e dunque porre attenzione alla totalità delle dimensioni che caratterizzano il vissuto umano, perché è nella soddisfazione dei tanti bisogni essenziali che l’uomo conosce, effettivamente, il benessere. La mutua non pretende di garantire soddisfazione ad ogni bisogno, ma coltiva l’ambizione di partecipare concretamente e fattivamente al perseguimento, da parte della persona, di tale benessere. Proprio per questo, le mutue costituite su iniziative delle BCC e casse rurali, o delle federazioni regionali di Federcasse, hanno quasi sempre una natura “multisettoriale”.

Fonte: Federcasse