Sostenibilità
04/12/2023
Dove sono le BCC si riducono le disuguaglianze di reddito

Due persone che si abbracciano

Le norme sulla proporzionalità; il valore della mutualità che riduce povertà e diseguaglianze, l’importanza della riforma del Credito Cooperativo del 2016. Sono alcuni dei temi affrontati dal Direttore Generale di FedercasseSergio Gatti (in foto sotto) in una intervista pubblicata il 1 dicembre sul quotidiano “Avvenire”.

Sono le radici, sottolinea Gatti, “ciò che rendono forte una pianta, che l`alimentano, che ne consentono la crescita e la diversificazione”. Secondo il Direttore di Federcasse “è significativo che in questo 2023 sia stato possibile valorizzarle concretamente inserendo nella normativa bancaria Ue un elemento di proporzionalità strutturale. Una proporzionalità innovativa anche perché radicata su base sia dimensionale sia qualitativa, con l’esplicito riferimento alle finalità mutualistiche delle nostre cooperative bancarie”.

Direttore Federcasse Sergio Gatti

LE DISUGUAGLIANZE DI REDDITO SI RIDUCANO DOVE OPERANO LE BCC

Il 31% dei 4.096 sportelli delle BCC – ricorda ancora Gatti – è collocato in comuni delle aree interne e le quote di mercato del credito alle imprese della piccola manifattura e dell`artigianato, dell`agricoltura e del turismo superano il 22%.

“La legislazione bancaria europea – si legge ancora nell’intervista – nasce con un approccio che tende a “semplificare” la realtà sul terreno e a omologare. Ma il modello di business mutualistico, dettagliatamente normato dal legislatore italiano, costituente e ordinario, ha dimostrato di poter essere interpretato attraverso le stagioni, le crisi, i passaggi d`epoca. E continuare a svolgere, sviluppando le quote di mercato nel credito, la propria funzione di spinta allo sviluppo integrale delle comunità delle quali sono espressione. Questo è il punto discriminante: i proprietari delle nostre banche di comunità sono le persone che vivono e lavorano nei territori. Non ce ne sono altri”.

Famiglia su un prato

Gli obiettivi della finanza mutualistica – prosegue il Dg di Federcasse – sono “ineludibili. Sono quelli indicati con chiarezza dalla Laudato Si` e ribaditi con forza dalla Laudate Deum, ma anche dalla presidente della Commissione Europea nel discorso sullo stato dell`Unione. Li troviamo nel Programma Next Generation EU e negli sforzi per rivitalizzare le democrazie. Che non sono una conquista conseguita una volta per sempre”.

“Leone Wollemborg – ricorda ancora Gatti – fondò la prima Cassa Rurale italiana a 24 anni nel 1883 e comprese con lucidità che le disuguaglianze minano la coesione sociale. Diverse ricerche internazionali e italiane hanno dimostrato come le disuguaglianze di reddito si riducano dove operano le BCC”.

CON LA RIFORMA DEL CREDITO COOPERATIVO, IMPORTANTE CORNICE ORGANIZZATIVA

In merito alla riforma del 2016, il Dg di Federcasse ricorda che l’introduzione del Gruppo Bancario Cooperativo rappresenta “una importante cornice organizzativa, che consente ulteriori dosi di stabilità e di competitività e che dovrà consentire di accrescere ulteriormente la capacità di servizio e di risposta nei territori”.

Citando il saggio della preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie ed assicurative della Università Cattolica di Milano, Elena Beccalli pubblicato sull`”International Review of Financial Analysis”, Gatti sottolinea come “il cambiamento di struttura organizzativa seguito alla nascita del Gruppi bancari cooperativi BCC Iccrea e Cassa Centrale, mantenendo inalterata la natura giuridica e le finalità mutualistiche delle singole BCC, abbia consentito alle banche cooperative di meglio utilizzare le economie di scala e di scopo sui costi e contemporaneamente di migliorare la competitività. Sono passati solo cinque anni. Si potrà fare ancora meglio”.

Fonte: Federcassse