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Si trova online il documento integrale che racconta l'impronta delle BCC italiane sui loro territori, nella direzione dello sviluppo sostenibile.
"Il Credito Cooperativo – che con l’articolo 2 degli Statuti di tutte le BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen definisce in modo peculiare e originale il fine del proprio “fare banca” – si è trovato sulla frontiera della modernità e dell’innovazione. Perché da sempre, fin dalla prima Cassa Rurale di Loreggia del 1883, indica come obiettivo dell’azione il “miglioramento delle condizioni” dei Soci e delle comunità. E non soltanto il miglioramento economico (ma anche sociale, morale e culturale) [...] È sempre più importante rendicontare l’impronta impressa dal nostro fare banca mutualistica per i nostri Soci e le nostre Comunità. Sapendo che tutte le impronte positive, anche le più piccole, sono generative."
Tratto da "L’impronta del Credito Cooperativo sull’Italia. Rapporto 2023" Augusto dell’Erba Presidente Federcasse Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali
Da 140 anni, le BCC-CR sono Banche delle comunità radicate nei territori. Grazie al “fare banca” che valorizza la relazione, le BCC garantiscono un maggiore accesso al credito, soprattutto alle PMI. Come documentano ricerche indipendenti, le imprese situate in prossimità di filiali BCC hanno maggiore accesso al credito bancario e ricorrono meno ad altre fonti di finanziamento, in particolare per quanto riguarda il credito a lungo termine. Il Credito Cooperativo – grazie alla propria diffusione capillare – è un importante attuatore delle politiche pubbliche nazionali e regionali (moratorie, crediti garantiti, crediti agevolati, ecc.) a beneficio di imprese e famiglie.
Nel 2022 oltre 68 milioni di euro le donazioni e sponsorizzazioni destinate complessivamente alle comunità per il sostegno alla didattica, per premi allo studio, ad attività sportive, culturali, assistenziali, ricreative e alla promozione del territorio. La qualità della relazione delle BCC nei confronti della clientela viene certificata dal Rapporto dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), organismo promosso dalla Banca d’Italia, secondo il quale le banche della categoria hanno il tasso di ricorsi più basso (1,8% del totale) rispetto al resto degli istituti di credito e delle società finanziarie. Nel 2022, la quota delle donne negli organi di governo delle BCC è pari al 22%. Circa il 45% svolge l’incarico di amministratrice. Le donne rappresentano il 41% del totale dei dipendenti BCC. Numerosi sono gli strumenti di welfare a servizio dei soci, delle socie e delle comunità locali e a favore del personale dipendente e dei loro familiari.
Le BCC sono sempre più impegnate nell’incorporare i criteri ESG nel proprio modello di business, rinnovando l’attenzione alla tutela ambientale, al risparmio energetico e all’utilizzo consapevole delle risorse. Nel 2022, le BCC hanno erogato 938 milioni di euro per finanziamenti con finalità ambientali ed è stato emesso un green bond per un valore di 30 milioni di euro. L’87% dell’energia elettrica consumata nel sistema del Credito Cooperativo proviene da fonti rinnovabili, attraverso il Consorzio BCC Energia. Tra il 2021 e gli inizi del 2023, grazie al progetto BancaBosco dei Giovani Soci e Socie del Credito Cooperativo sono stati piantati oltre 4.082 alberi in 26 località del Paese, come contributo alla riforestazione a sostegno della lotta al cambiamento climatico.
Le BCC-CR nel 2021 hanno versato complessivamente 24 milioni di euro ai Fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Tali risorse hanno consentito di realizzare interventi a favore della capitalizzazione delle cooperative, di erogare contributi a sostegno dei progetti di sviluppo di tali imprese, di promuovere le comunità energetiche e le cooperative di comunità, di sostenere specifici progetti attraverso bandi ad hoc. Tra questi, quelli volti ad accompagnare la transizione energetica e diminuire l’impatto dell’innalzamento dei costi delle materie prime (Call “Spegni la bolletta” e “Accendi il cambiamento energetico”), promuovere l’innovazione, il welfare e sostenere l’esperienza dei workers buy out.
Fonte: Federcasse